UNESCO… ovvero: che parola grossa!

“Signore e Signori… questa volta si fa sul serio!”
È così che il 12 febbraio 2023, dalla sua postazione di Speaker, Sergio Vanelli annunciava che il nostro Carnevale Storico sarà candidato presso l’UNESCO per essere riconosciuto come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Ai più questa è sembrata una sparata ad effetto, per aprire alla grande l’edizione 2023 della nostra amatissima manifestazione!
E invece…. ma andiamo per ordine.
Innanzitutto, non tutti sanno esattamente cos’è l’UNESCO, sigla che sta per “United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization”: in pratica, è l’agenzia delle Nazioni Unite che contribuisce alla costruzione della pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza e cultura. Tra i suoi compiti, oltre all’elaborazione di programmi di scambio internazionale di alfabetizzazione e formazione ed alla promozione di specifici progetti di ricerca scientifica, v’è anche quello di tutelare i diritti umani e conservare il patrimonio culturale (materiale e immateriale) e naturale della Terra.
Quest’ultimo è quello che ci riguarda più da vicino; per meglio intenderci, si riportano solo alcuni esempi, tra i più conosciuti in Italia, che hanno avuto nel tempo il riconoscimento UNESCO.
Patrimonio culturale possono essere:
– Una testimonianza storica, come le incisioni rupestri della Valcamonica o l’area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata;
– Un’opera d’arte, come il dipinto “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci, custodito presso il Convento Dominicano di Santa Maria delle Grazie a Milano;
– Un monumento od interi edifici, come la Torre Civica – detta “La Ghirlandina” -, la Cattedrale e la Piazza Grande di Modena, i Portici di Bologna od i Sassi e le Chiese Rupestri di Matera;
– Un’intera città, come Venezia, Verona od i centri storici di Roma, Firenze, Siena;
– Un’intera area geografica, come le Dolomiti, la Costiera Amalfitana, le Cinque Terre;
– Un bene immateriale, come l’Opera ed il Teatro dei Pupi Siciliani, l’Artigianato Tradizionale del Violino a Cremona o il Carnevale di Viareggio (candidatura quest’ultima ancora in itinere).
Solo da questi pochissimi esempi – l’elenco dei beni riconosciuti in Italia Patrimonio UNESCO è assai vasto, per non dire di quello mondiale – potete già ben intuire come un simile riconoscimento sia di rilevanza internazionale assoluta per una manifestazione come la nostra, che peraltro ha già avuto nel tempo diverse attestazioni d’importanza nell’ambito nazionale, come:
– La presenza in “CARNEVALIA”, associazione che raccoglie i più importanti Carnevali Storici italiani,
– La ripetuta affermazione in bandi sia del MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo) che della Regione Emilia Romagna,
– L’approvazione di un’importante progetto all’interno del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), finanziato con fondi europei.
Per la verità, non è la prima volta che si parla di UNESCO per il nostro Carnevale.
Sabato 20 febbraio 2016, infatti, presso il Teatro Comunale a poche ore dall’uscita dei carri, durante la conferenza dal titolo “Spell: un relitto linguistico germanico. Dalle mitologie nordiche della nave dei folli al Carnevale di Persiceto” organizzata dall’Associazione Carnevale Persiceto in collaborazione col Comune di San Giovanni in Persiceto e l’Archivio di Stato di Modena, il professor Francesco Benozzo, filologo in lingue romanze presso l’Università di Bologna, sostenne con forza ed entusiasmo che le origini sia del nostro Carnevale che del termine dialettale nonché del meccanismo stesso dello “Spillo”, peculiarità assolutamente unica della nostra manifestazione, risalgono addirittura al periodo di occupazione longobarda del nostro territorio, ben secoli prima di quanto fino a quel momento ipotizzato. Vista l’assoluta rilevanza storica di questa scoperta e l’unicità dello “Spillo”, con altrettanto entusiasmo il professor Benozzo propose di attivare l’istruttoria proprio per riconoscere lo “Spillo” come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
A questa entusiastica proposta, organizzatori e spettatori di quella conferenza risposero con grande ed emozionato stupore.
Ipotizzare il riconoscimento UNESCO per il nostro Carnevale era allora “roba da far tremare i polsi”, da produrre “crisi di vertigine”, una cosa mai pensata, né sperata!
Purtroppo il 2016 fu un anno di transizione per l’Amministrazione Comunale: non ci fu la forza, la convinzione o, forse, l’intenzione di imbarcarsi in un’impresa così ardua e non se ne fece nulla.
Ma questa volta la situazione è ben diversa, perché… l’unione fa la forza!
Se, infatti, nel 2016 si era da soli, ora siamo stati invitati a far parte di una cordata vasta e ben rappresentativa dei migliori Carnevali Storici italiani!
Su proposta del Comune di Fano, i Comuni di San Giovanni in Persiceto, Cento, Acireale, Avola, Foiano della Chiana, Putignano, Sciacca, Tempio Pausania e Fano “appunto” hanno ufficialmente dato il via all’iter che porterà la candidatura dei loro Carnevali Storici alla Commissione Unesco, per ottenere per essi il prestigioso riconoscimento di Patrimonio Culturale Immateriale.
Il primo atto formale di questo percorso è stata la firma di un documento di intenti, il cosiddetto “Memorandum of understanding”, che è stata apposta, nella mattinata di martedì 24 maggio 2022 a Fano, dai nove sindaci dei comuni aderenti.
Il passo successivo sarà quello di redigere, insieme agli altri otto comuni, un dettagliato dossier che sarà poi valutato dalla Commissione Unesco; a tal fine si è congiuntamente coinvolto un importante studio professionale nazionale, esperto nella materia, i cui professionisti hanno già incontrato rappresentanti del nostro Comune e dell’Associazione Carnevale Persiceto e che sabato 26 novembre 2022 hanno avuto modo di visitare i cantieri dove si allestiscono i carri allegorici, confrontandosi altresì con gli esperti di diverse società carnevalesche sulle tecniche di costruzione dei carri stessi, con particolare attenzione ai mascheroni ed alle svariate metodiche di utilizzo della cartapesta.
Ulteriore tappa di avvicinamento è stato l’incontro che si è tenuto il 13 gennaio 2023 a Roma c/o l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, dal titolo: “EDUCAZIONE AL PATRIMONIO CULTURALE DEMO-ETNO-ANTROPOLOGICO E IMMATERIALE: CONFRONTO E FOCUS GROUP FRA LE COMUNITÀ DEI CARNEVALI STORICI DEI CARRI DI CARTAPESTA”, durante il quale, mediante slide e filmati, abbiamo presentato con grande successo il nostro Carnevale, con le sue peculiari caratteristiche, pima fra tutte lo Spillo che ha destato grande attenzione e stupore tra tutti i presenti, confrontandosi poi positivamente e fruttuosamente con le esperienze degli altri otto Carnevali coinvolti nel progetto, riscontrando in essi la nostra stessa grande passione, l’amore per le proprie tradizioni e la volontà di condividerle con un pubblico sempre più ampio e di traghettarle alle nuove generazioni. Si sono quindi poste le basi per creare un gruppo di lavoro integrato e trasversale, un network capace di condividere saperi, tradizioni e competenze legati a ciascun Carnevale ed alla creazione dei carri allegorici, con l’obiettivo di fornire alla Commissione UNESCO ogni motivazione ed elemento utili al riconoscimento.
Poi il cammino intrapreso sarà lungo e molto impegnativo.
Assolutamente certa è invece la volontà di conservare l’importante Patrimonio Culturale Immateriale che rappresenta il nostro Carnevale Storico, di tramandarlo cercando di valorizzarlo il più possibile, con l’obiettivo primario di farlo conoscere oltre i confini locali, puntando ad una riconoscibilità alta, qualificata ed internazionale, anche al fine di mostrare al mondo le eccellenze del nostro territorio.
Altrettanto certo è che, per ottenere questo irrinunciabile risultato, ciascuno dovrà fare, fino in fondo, la sua parte: l’ente locale, l’Associazione Carnevale Persiceto, ogni singola società carnevalesca, le realtà produttive e commerciali della nostra città, ogni singolo amante del nostro Carnevale: non sia mai che, una volta ottenuto, con tanto impegno e fatica, il riconoscimento UNESCO, si presenti ad un pubblico internazionale uno spettacolo, anche in piccola parte, non all’altezza e non congruo col riconoscimento stesso! Oltre alla figuraccia, sarebbe stata fatica spesa invano!
Infine… sarebbe proprio uno Spillo da maestri, forse il migliore della storia, un vero sogno ad occhi aperti annunciare, in apertura dell’edizione celebrativa dei 150 anni, di essere divenuti Patrimonio UNESCO!
Quella sì che sarebbe una cosa grossa!
Sergio Vanelli